“In occasione della Festa dei Lavoratori, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), in qualità di Associazione professionale a carattere sindacale tra Militari (APCSM), rivolge un pensiero a tutti i militari e agli appartenenti alle Forze di Polizia che, anche oggi, garantiscono la sicurezza del Paese.

Questa giornata, simbolo di diritti e tutele per il lavoro, non può escludere coloro che indossano l’uniforme. La sicurezza e la salute psicofisica dei servitori dello Stato devono tornare al centro dell’agenda politica e istituzionale.

Troppe volte, infatti, si dimentica che chi tutela la sicurezza è anch’egli un lavoratore, soggetto a turni estenuanti, esposizione al rischio costante e a un progressivo logoramento emotivo e psicologico.

Negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi drammatici: dal ferimento grave di agenti impiegati in operazioni di ordine pubblico e di controllo del territorio, all’ennesimo suicidio tra le Forze Armate.

Questi eventi non sono numeri. Sono vite, famiglie spezzate e colleghi lasciati nel silenzio. La tutela psicologica non è un benefit, ma un dovere dello Stato verso chi garantisce il bene comune. USIF lancia oggi un appello forte e chiaro: garantire un ambiente di lavoro sicuro non significa solo dotare di mezzi adeguati o strutture efficienti, ma anche intervenire sulla prevenzione del disagio mentale, sulla gestione dello stress e sul riconoscimento del diritto al riposo e alla serenità. Il Primo maggio non è una celebrazione formale, ma un monito: nessun lavoratore dev’essere lasciato solo. Neppure chi lavora in silenzio indossando una divisa”.

Così, in una nota, la Segreteria Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).