La scrivente Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei propri iscritti impegnati nei servizi di rinforzo per i servizi di controllo alle frontiere interne terrestri con la Slovenia.
In particolare, il predetto personale, il quale integra il dispositivo già in atto dei servizi di ordine e sicurezza pubblica lungo la fascia di confine, è impiegato in servizi di ordine pubblico “fuori sede” di cui art 10, comma 2, d.P.R. 147/1990 e s.m.i., in quanto tratto da un’aliquota di militari in forza al Comando Regionale Veneto e operante in località diversa dall’ordinaria sede di servizio.
Il verificarsi delle condizioni normative di riferimento e le direttive emanate in materia dal competente Ministero dell’Interno, fanno sì che al personale impiegato in servizi operativi esterni venga corrisposta l’indennità di ordine pubblico “fuori sede”. Tale indennità deve essere riconosciuta dal momento della partenza per il raggiungimento della località di svolgimento del servizio fino a quello di rientro nella sede ordinaria, inoltre il personale di servizio di o.p. fuori sede è obbligato a consumare il vitto fornito dall'amministrazione e ad alloggiare in locale messo a disposizione dalla stessa amministrazione.
Al riguardo, appare di tutta evidenza che il personale impiegato nei citati “servizi” deve poter contare e usufruire delle migliori condizioni possibili, proprio per espletare al meglio, sia in condizioni di benessere e recupero psicofisico, di adeguato equipaggiamento e fabbisogno logistico, l’attività di servizio per la quale la stessa Amministrazione ne ha disposto l’impiego nel gravoso servizio di ordine pubblico.
Per quanto sopra esposto, si riportano alcune delle principali problematiche segnalate dal personale:
- utilizzo della propria autovettura (causa mancata disponibilità di automezzo del Reparto di appartenenza) per il raggiungimento della sede di servizio, con conseguente mancato ristoro delle spese sostenute;
- decurtazione del tempo dedicato per la consumazione dei pasti dall’orario di servizio;
- orario di inizio e fine servizio non adeguatamente congrui:
- per raggiungere la sede del reparto assegnatogli;
- per espletare tutte le incombenze propedeutiche e conclusive del servizio;
- ai tempi di percorrenza stimati per il raggiungimento del valico ed il successivo rientro al reparto, anche in considerazione del fattore morfologico-ambientale locale e notturno.
Questa A.P.C.S.M. chiede un’imminente risoluzione delle problematiche in argomento, anche in considerazione delle ricadute sul benessere, sulla sicurezza del personale e del disagio economico arrecato allo stesso.
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